I trulli di Alberobello sono il tratto distintivo e più caratteristico di questa città in provincia di Bari, nel cuore della Val d’Itria, e in questo articolo voglio portarti con me a scoprirli.
Sono tornata ad Alberobello in occasione del mio viaggio a Matera, visto che le due città distano poco meno di un’ora l’una dall’altra. Visitare i trulli di Alberobello in inverno è stato nettamente diverso dal vederli d’estate, e tutto sommato devo dire che l’ho preferito: pochissima gente, strade libere e atmosfera rilassata! Decisamente un’altra cosa rispetto alla folla che ricordavo e che non permetteva nemmeno di fare una passeggiata come si deve!
Ma veniamo a noi, sei pronto a scoprire con me i trulli di Alberobello, la loro storia e le loro particolarità, e a organizzare al meglio la tua visita in questa perla pugliese?
Alberobello
Alberobello è un piccolo comune vicino alle colline della Murgia, e a renderlo famoso sono i suoi trulli, tipiche abitazioni in pietra. I trulli sono presenti in tutta la Val d’Itria, ma è qui ad Alberobello che se ne trovano di più: se ne contano fino a 2000!
Una volta arrivati ad Alberobello in auto, si può parcheggiare in uno dei tanti parcheggi a pagamento che si trovano nelle immediate vicinanze dei due quartieri dei trulli: il Rione Monti e il Rione Aia Piccola.
Io ho parcheggiato al parcheggio che si trova proprio a ridosso dell’inizio dell’area pedonale. Il miglior modo di visitare i trulli di Alberobello è a piedi, e visto che non c’è un itinerario preciso e specifico da seguire, quello che consiglio di fare è perdersi tra le viuzze e scoprire questa cittadina metro dopo metro.
I trulli di Alberobello – un pò di storia
Un aspetto di Alberobello che mi ha divertito molto, e che è anche il motivo della nascita dei trulli, risiede nella fondazione stessa della città: siamo alla fine del ‘400 e nel Regno di Napoli c’era una legge che imponeva il pagamento di una tassa su ogni nuovo centro abitato, così i fondatori di questo comune pensarono di costruire questi edifici in modo che potessero essere facilmente smontati in caso di un’ispezione, proprio per eludere questa legge.
Questo spiega l’aspetto dei trulli di Alberobello e la loro parvenza di precarietà!
Successivamente, circa 400 anni dopo, questa legge fu abolita, ma i trulli rimasero e continuarono a caratterizzare questo territorio, arrivando fino a noi.
I trulli, nati per far fronte a un’esigenza specifica, presero poi piede in tutto il territorio circostante. Questa è un’area dove la pietra calcarea si trova in abbondanza, e la loro costruzione risultava molto economica! Inoltre sono costruiti a secco, senza dover utilizzare malta o simili, il che li rende anche estremamente facili da assemblare.
Ogni trullo ha una dimensione e una forma diversa, ma quello che li caratterizza tutti è il tetto conico sormontato dal cosiddetto “pinnacolo”.
I simboli dei trulli
Quando si visita Alberobello si nota subito come su alcuni trulli siano disegnati dei simboli. Ce ne sono tantissimi (circa 200) e tutti diversi. Chiedendo qua e là mi è stato detto che non ci sono significati certi, ma tante dicerie e credenze: da una parte chi crede che siano simboli cristiani, dall’altra chi pensa siano pagani, e chi addirittura gli dà un significato esoterico!
Quello su cui in molti sono d’accordo, è che alcuni di questi simboli servivano per attrarre la buona sorte, augurare un buon raccolto e prosperità.
Patrimonio UNESCO
Dal 1996 i trulli di Alberobello sono entrati nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO perché, cito testualmente, “sono un sito di valore universale ed eccezionale in quanto sono l’esempio di una forma di costruzione ereditata dalla preistoria e sopravvissuta intatta pur nell’uso continuativo, fino ai giorni nostri”.
Visitare i trulli di Alberobello
Per visitare Alberobello, come già anticipato, servono scarpe comode, telefono in modalità aereo e occhi pronti a lasciarsi stupire.
Come dicevo, non c’è un itinerario preciso da seguire, e il giro dei due rioni dei trulli porta via un paio d’ore. Curiosi da visitare sono i trulli-abitazioni, arredati ancora come un tempo, e la Chiesa-trullo che si trova in fondo alla strada principale.
Quelli dei trulli sono due Rioni in salita, fatti di vie piccole, strette e labirintiche, che convergono in due strade più grandi e parallele che li percorrono in tutta la loro estensione. Qui si trovano infiniti negozi di souvenir, artigianato locale ed enogastronomici.
Una volta visti i Rioni Monti e Aia Piccola, non resta che dirigersi verso il Belvedere che offre la vista migliore su questi due quartieri: il Belvedere Santa Lucia. Questo punto panoramico si trova nella città nuova, nelle vicinanze della Villa Comunale, e offre il miglior panorama della città! Se si ha la fortuna di trovare poca gente, si possono scattare tantissime foto ricordo in tranquillità!
Piccolo consiglio: trovarsi qui all’ora del tramonto è un must, perché lo spettacolo che si ha è impareggiabile. Romantico, fuori dal tempo, delicato, affascinante…perfetto!
Ciao Alberobello, alla prossima!
La mia gita ad Alberobello è giunta al termine, breve e intensa. Ho apprezzato molto di più questa visita invernale rispetto a quella estiva proprio per l’assenza della massa di turisti che si trova nei mesi caldi.
Ho potuto godere dello spettacolo dei trulli in totale pace e relax, senza tempi incalzanti e gente che inonda le strade, ed è stato semplicemente unico.
Il mio viaggio in questa parte d’Italia però non finisce qui, anzi, questa tappa è stata solo l’inizio! Curioso? Leggi l’articolo sui punti panoramici sui Sassi di Matera!
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Al prossimo viaggio,
Erika