Visitare Calcata è una cosa da fare almeno una volta nella vita. Questo borgo amato dagli artisti di tutto il mondo è un’isola lontana dal tempo che passa inesorabile, un baluardo di un passato che fu, che resiste alle modifiche e ai cambiamenti.
Scopri come visitare Calcata, cosa vedere, come arrivare e cosa fare nei dintorni, per scoprire un’area protetta ricca di storia, natura e luoghi interessantissimi e molto suggestivi!
Visitare Calcata
Calcata è un piccolissimo comune del Lazio, in provincia di Viterbo, che conta meno di 1000 abitanti e si trova nella Valle del Treja. Arroccato su uno sperone di tufo, Calcata è uno dei borghi più belli d’Italia (e per me anche uno dei borghi più belli della Tuscia) e si trova all’interno dell’area protetta del Parco Naturale Regionale Valle del Treja, insieme al comune di Mazzano Romano. All’interno dell’area si trovano anche le Cascate di Monte Gelato, raggiungibili da Calcata con un percorso escursionistico di 7 km per circa 3 ore e mezza di percorrenza (sentiero 009, segnalato per escursionisti esperti).
Calcata è stata anche riconosciuta dal Times come “villaggio ideale d’Italia“, con le sue botteghe e sale da tè, ristoranti ed enoteche, e fregiata della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Insomma, a Calcata i riconoscimenti non mancano di certo! Ma cos’è che rende questo borgo così ammirato e rinomato anche a livello internazionale, richiamo per artisti, sceneggiatori, registi e musicisti?
Questo è il borgo più piccolo dell’Agro Falisco, e quello che colpisce maggiormente è senza ombra di dubbio la sua conformazione: un piccolo agglomerato urbano che sorge su uno sperone di tufo affacciato sulle forre della Valle del Treja. Suggestivo, spettacolare.
Nata intorno al X secolo, la sua proprietà passa di mano in mano, fino ad arrivare agli Anguillara, i suoi protettori più noti. Alcuni edifici ancora presenti oggi risalgono al 1200 e le pietre delle stradine sono del 1700.
Questo borgo medievale è regolarmente abitato fino alla metà del secolo scorso, quando viene gradualmente abbandonato. Negli anni ‘70 e ‘80 poi, un nuovo nucleo di cittadini torna ad abitare il borgo, tra cui importanti personalità italiane e straniere, come l’architetto Paolo Portoghesi.
Oggi Calcata è un borgo tranquillo e defilato, dove però l’attività non si è fermata, nonostante il suo aspetto sospeso nel tempo. Qui associazioni culturali, eventi musicali e laboratori artistici tengono in vita questo comune, ribattezzato appunto Borgo degli artisti.
Cosa vedere a Calcata
Visitare Calcata vuol dire principalmente girare per le sue stradine, perdersi nei vicoli e vagare senza meta alla scoperta dei tantissimi scorci pittoreschi che il borgo ha da offrire. Calcata è formata da un dedalo di viuzze in pietra, ai cui lati sorgono case semplici, con i fiori alle finestre e i gatti che passeggiano sulle balaustre dei balconi.
Si accede al borgo tramite una porta medievale e una salita leggermente ripida. Quello che colpisce di Calcata sono i suoi numerosi affacci sulla Valle del Treja, che lasciano semplicemente senza parole. Si deve visitare Calcata piano piano, senza fretta e con molte pause, perchè non si riesce a correre quando si ha davanti un tale spettacolo.
Gli edifici più importanti di Calcata sono il Palazzo Baronale, che attualmente ospita alcuni uffici del Parco Regionale Valle del Treja e in passato era sede di tutte le funzioni sociali del paese (scuola, ufficio postale, ecc) e la Chiesa del Santissimo nome di Gesù, in cui si possono ammirare l’antichissimo soffitto in legno e il fonte battesimale del XVI secolo.
Calcata come arrivare e dove parcheggiare
Calcata si trova a soli 40km da Roma, ed è possibile arrivare qui sia in bus che in macchina. Scegliendo il mezzo privato, si deve percorrere la Cassia Veientana e prendere l’uscita 5, poi, dopo aver superato la terza uscita per Campagnano, dopo 200 m si deve prendere la strada per Mazzano Romano e seguire le indicazioni per Calcata.
Parcheggiare a Calcata può non essere semplicissimo, perchè le indicazioni del parcheggio non sono chiarissime. Provo a spiegarlo. Una volta che si passa davanti l’ingresso del borgo si è tentati di lasciare la macchina sul ciglio della strada, ma non bisogna farlo (sia per le multe che per la viabilità, ne parlo meglio nell’ultima parte dell’articolo). Invece, bisogna proseguire seguendo la strada e, arrivati al primo bivio, girare a sinistra e seguire le indicazioni del parcheggio a pagamento.
Da qui, una volta lasciata l’automobile, si prosegue a piedi, attraverso un sentiero di circa 15 minuti, che conduce alla porta d’ingresso del borgo passando per il bosco e poi, nell’ultimo tratto, sulla strada principale (altro motivo per cui è meglio evitare di parcheggiarci).
Se invece si opta per i mezzi pubblici, bisogna sapere che il tragitto sarà un pò più complicato.
A Calcata arrivano i bus del Cotral che partono dalla fermata Saxa Rubra di Roma (consultare il sito ufficiale per gli orari e i prezzi aggiornati) e il tempo di percorrenza supera le 2 ore.
Cosa vedere nei dintorni di Calcata
La Tuscia è una zona ricchissima di luoghi interessanti, perfetti per gite fuori porta e passeggiate domenicali. Nei dintorni di Calcata non mancano le cose da fare e vedere. Prime tra tutte, come già menzionato prima, le Cascate di Monte Gelato, all’interno del Parco Valle del Treja.
Queste sono raggiungibili da qui con un sentiero di 7km (in alternativa, visto che il sentiero è riservato agli escursionisti esperti, in 15 minuti di macchina ci si arriva ugualmente). Le Cascate di Monte Gelato sono uno dei luoghi più belli della zona, oltre che tra i più rinomati.
Ma non finisce qui. Meritano una visita per una passeggiata tranquilla anche Mazzano Romano e il Museo Opera Bosco, che si trova proprio all’interno del bosco e che espone opere che lo celebrano e lo rispettano, realizzate con materiali naturali.
La prima volta che sono venuta in questo borgo ho passato la mattinata a Caprarola, visitando Palazzo Farnese, e poi sono venuta a visitare Calcata. I due comuni distano una quarantina di minuti in macchina l’uno dall’altro, quindi non posso proprio dire che siano vicini, però essendo entrambi di una bellezza inaudita, suggerisco di abbinarli per passare una domenica diversa dal solito, all’insegna delle cose belle, della natura e delle meraviglie del passato.
Io e Calcata
Calcata è sicuramente uno dei posti più suggestivi del Lazio, così arroccata su uno sperone di roccia, che emana un’aura di mistero, passato e romanticismo insieme. Il mio primo impatto però, andando a visitare Calcata, non è stato dei migliori, ma il borgo non ha colpe, purtroppo l’uomo ci ha messo molto del suo.
Appena arrivata non avevo capito bene dove parcheggiare, per cui ho fatto due volte su e giù cercando il parcheggio a pagamento, e nel farlo sono rimasta bloccata per più di 20 minuti sulla curva che si trova proprio all’ingresso del borgo perchè alcune macchine parcheggiate sul ciglio della strada avevano bloccato totalmente il passaggio, e la sfortuna ha voluto che davanti a me ci fosse un Cotral enorme, che non riusciva a fare manovra.
Non commento nemmeno l’inciviltà di certe persone, che per evitare di fare qualche passo in più arrecano danni agli altri, ma il risultato è stato un innervosimento acuto che mi ha quasi spinto a voler tornare indietro. Anche Raf, che non si arrabbia mai, era tentato di fare inversione e tornare a casa senza entrare a visitare Calcata.
Dopo un tempo che sembrava interminabile, finalmente la situazione si è sbloccata e siamo riusciti a passare, e ad andare a parcheggiare. Il giro di Calcata, successivamente, è stato piacevole e rilassante, e ha placato gli animi turbolenti ancora in subbuglio.
Visitare Calcata mi è piaciuto, ma ad essere sincera non ne sono rimasta estasiata come pensavo, forse anche a causa dell’inconveniente dell’arrivo. Le vie strette e acciottolate di Calcata sono belle e pittoresche, labirintiche persino (io mi sono persa un paio di volte, ma il borgo è talmente piccolo che si ritrova facilmente la strada verso la piazzetta centrale).
Forse complice anche la moltitudine di gente (il Cotral ha scaricato le persone proprio qui!), non sono riuscita ad apprezzarla appieno, ma sono sicura che in una giornata più tranquilla le cose sarebbero andate diversamente.
Visitare Calcata mi ha ricordato, sotto certi aspetti, di quando sono stata a Civita di Bagnoregio e Celleno. In comune hanno l’abbandono quasi totale misto a riqualificazione e conservazione a scopi turistici, gli scorci che sembrano usciti da un quadro, e i tanti colori di fiori, piante e tufo.
Quello che mi è piaciuto di più in assoluto del visitare Calcata è stato affacciarmi dai suoi mille punti a strapiombo sulla vallata e osservare il panorama. Questo verde sconfinato e fitto che si dispiega al di sotto del borgo è qualcosa di inspiegabile e magico. Mi ha placato, rilassato e rigenerato. Sarei rimasta ore a guardare quella vegetazione così prorompente e viva, maestosa e inquietante, ma allo stesso tempo salda, sicura, confortevole.
Tirando le somme, penso che si dovrebbe visitare Calcata quando non c’è così tanta gente, per evitare tutti i disagi di cui sopra, ma purtroppo questa variabile è poco prevedibile. Quello che è certo però, è che Calcata va vista, perchè uno spettacolo del genere non è per niente comune, e nonostante il traffico e la gente, è impressionante vedere come un agglomerato di case arroccate sulla roccia a strapiombo sulla valle sia sopravvissuto nei secoli, arrivando fino a noi come il ricordo di una storia passata.
Questi borghi mi fanno pensare che tutto finisce, ma allo stesso tempo tutto può avere una nuova vita, una nuova veste, una nuova forma, e quindi una fine non è necessariamente un male. La loro atmosfera malinconica e sacra colpisce l’anima, e immancabilmente si porta nel cuore.
Amo fare gite fuori porta e scoprire piccole realtà come questa. Il Lazio è una regione piena di tesori nascosti e poco conosciuti e piano piano voglio visitarli tutti! Se non vuoi perdere nessuna delle mie gite fuori porta o dei miei viaggioni, seguimi su Instagram ed entra a far parte della community!
Al prossimo viaggio,
Erika
Bellissima Calcata! Mi ci avevano portato degli amici romani tanti anni fa. Mi ricordo di una lunga fila di Maggioloni parcheggiate appena fuori dal paese, non ho capito se gli abitanti (tutti molti artisti!) fossero amanti del genere o se fosse un ritrovo di appassionati! 😀
Da come lo descrivi direi che fosse un raduno, perchè quando sono andata io di Maggioloni non ce n’era nemmeno uno xD